Ed eccomi alla mia seconda maratona.
Ci arrivo con tante speranze, meno tensione rispetto alla prima volta, e forse con qualche chiletto in più.
Per quello bisognerà lavorarci su.
Molto bello e molto ben organizzato il villaggio al parco San Giuliano. Riesco a ritirare il pettorale senza fare fila, e tra gli stand c'è da perdersi, tra sponsor tecnici e stand delle prossime maratone italiane ed europee.
Subito ho avuto la percezione che l'organizzazione sia molto più efficiente rispetto a Milano, forse anche in base al fatto che 15 anni in più alle spalle fanno la differenza.
La venticinquesima edizione della Maratona di Venezia aveva in programma il passaggio dentro piazza San Marco...purtroppo sfumato a causa dell'acqua alta.
Notte passata abbastanza tranquilla e colazione sostanziosa....anzi molto sostanziosa... dopodiché mi dirigo alla partenza a Stra, davanti a Villa Pisani. Veramente molto suggestiva. La tensione ora però, sale. I minuti che precedono la partenza sembrano non passare mai. Poi finalmente si parte. Prima di cominciare a correre però passano 5 minuti, perchè la calca che si è formata, visti i 7000 partecipanti, non consente di prendere subito il mio ritmo. Procedo in maniera tranquilla e cerco di non farmi prendere dall'entusiamo. La strada è ancora lunga. Il percorso di questa maratona però, si nota subito, è bellissimo. Il panorama che ragala la riviera del Brenta che accompagna la corsa fino oltre la mezza maratona,merita di essere goduto fino in fondo. E correndo si riesce a gustarlo ancora di più. Da pelle d'oca la cornice di pubblico. Neanche un automobilista che protesta perchè vuole passare, tutti i paesini che si incontrano lungo il percorso sono in festa. Complessini che suonano bella musica, signore anziane che incitano i podisti, dal primo all'ultimo, bambini che danno il 5, (e io non ne ho saltato uno)...fino ad arrivare a Marghera...oltre una curva, dove c'era una tribuna stipata di gente che gridava.
Ma poi si sa....le dolenti note arrivano! E allora ecco il trentesimo chilometro, con l'ingresso al parco San Giuliano e puntuale arriva la crisi. Già il mio ritmo di corsa non è certo veloce, i crampi non mi danno scampo, le gambe mi fanno male dappertutto. Cosi decido di camminare.
Un gruppo di ragazzi e ragazze fanno parte di una società di FitWalkers, almeno cosi hanno scritto sulle magliette, e dopotutto i loro movimenti da "camminatori veloci", non sono male. Mi accorgo che imitandoli, riesco comunque a mantenere una velocità ragguardevole per essere solo cammino e non corsa, e in più non sento tanta fatica.
Guardando il mio garmin, mi accorgo che non riuscirò a battere il mio personale stabilito a Milano. Ma mi dico "chi se ne frega! voglio arrivare alla fine".
Il Ponte della Libertà è il tratto piu triste! 4 Km interminabili, dritti e non si arriva mai. Alla fine del ponte siamo al 38mo chilometro, ma ancora non sono dentro Venezia, c'è ancora un tratto in una zona portuale, che non ho ben capito cosa sia.
Poi finalmente, superato il segnale del 39mo chilometro ecco la città. Si comincia a vedere in lontananza il campanile di San Marco...ed eccoli..sono loro! I famosi 14 ponti da superare prima di arrivare all'arrivo.
Finalmente ecco il traguardo...gli ultimi 200 metri sono uno scatto che, ripensandoci, non so proprio come ho fatto per trovare le forze per una reazione del genere. Sono sicuro che 200 metri cosi forte, non li ho mai fatti. Il tempo, ancora una volta non è memorabile, ma sulla medaglia c'è scritto "finischer"..e allora mi viene in mente un detto.... "every finisher is a winner". Alzo le braccia al cielo.